La letteratura umoristica: 5 libri da leggere

Perché leggere i libri

La letteratura umoristica rappresenta un’importante forma godibile di apprendimento. Grazie all’umorismo, infatti, è possibile affrontare temi complessi e seriosi, espressi in modo arguto e coinvolgente. In questo articolo vedremo alcune iniziali differenze tra comico e umoristico, parleremo di uno studio dell’Università della California Berkeley che parla dei benefici della lettura di opere umoristiche, proporremo cinque autori umoristici da cui iniziare a familiarizzare con la letteratura umoristica.

La letteratura umoristica come strumento di comprensione e svago

La letteratura umoristica è spesso considerata come un genere leggero, poco impegnato e destinato agli sciocchi o a chi cerca svago, ma ci sono molte ragioni per cui la lettura di libri divertenti e ironici può essere un’esperienza altamente istruttiva, impegnata e persino salutare.

È dunque utile, innanzitutto, introdurre una distinzione tra umorismo e comicità. Per farlo ci viene in aiuto Luigi Pirandello, che nel 1908 diede alle stampe un breve saggio intitolato L’umorismo. Secondo il drammaturgo di Agrigento siamo in presenza del comico quando avvertiamo il contrasto tra ciò che appare in superficie e la realtà sottostante; quando, invece, a questa prima impressione si accompagna una riflessione che mette a nudo il motivo delle azioni, quando si è mossi da compassione e comprensione, allora entriamo nel campo dell’umoristico. Per il comico possiamo parlare di un avvertimento del contrario nel caso dell’umorismo, invece, si ha un sentimento del contrario. Più che una vera distinzione, tra comico e umoristico sembra esserci una variazione d’intensità.

A ben indagare le sfumature sono molte e potremmo sostenere che c’è differenza anche tra satira e comicità, tra satira e umorismo, in quanto la satira agisce con intento morale, servendosi raramente di toni pacati e di sottile ironia, ma prediligendo registri mordaci, dal sarcasmo all’invettiva, dallo scherno al gergo grottesco, con l’intento di mettere a nudo gli atteggiamenti deprecabili degli uomini e della società.

Ad ogni modo, in questo articolo esploreremo i molteplici vantaggi della letteratura umoristica e vedremo cinque scrittori umoristici da cui si può iniziare ad esplorare la vasta produzione letteraria.

Perché fa bene la letteratura umoristica: uno studio dell’Università della California Berkeley

Nel 2012, sulla rivista Journal of Teaching and Learning in Medicine è stato pubblicato uno studio condotto dalla University of California, Berkeley, intitolato The power of laughter: Using humorous fiction to enhance affective teaching. Gli autori Eileen S. Callahan, Sharon T. Homan e William J. Fang. sostenevano che la letteratura umoristica può essere un’importante risorsa per la comprensione del mondo. I ricercatori, infatti, hanno dimostrato che la lettura di opere umoristiche aiuta le persone a sviluppare una maggiore consapevolezza sociale, permettendo loro di analizzare meglio il comportamento umano e di sviluppare una prospettiva diversa sulla vita, utile per affrontare le difficoltà in modo più efficace.

Secondo lo studio la letteratura umoristica ha diversi benefici:

Riduce lo stress e migliora l’umore
Si è dimostrato che la lettura di libri umoristici è un modo efficace per ridurre lo stress e migliorare l’umore. Il divertimento e il piacere derivanti dalla lettura di battute e situazioni comiche possono aiutare a relativizzare le preoccupazioni quotidiane e rilassare il corpo e la mente.

Migliora le relazioni
La condivisione di battute e citazioni divertenti con amici e familiari può migliorare le nostre relazioni sociali e renderci più socievoli. Inoltre, il riconoscimento di umorismo in comune può rafforzare le relazioni già esistenti.

Stimola la mente
La lettura di libri di umorismo può stimolare la mente e migliorare la memoria a breve termine. Ciò è particolarmente utile per gli anziani, poiché può aiutare a mantenere la mente attiva e prevenire la demenza.

Incrementa la creatività e la fantasia
La letteratura umoristica spesso presenta situazioni bizzarre e personaggi eccentrici, che possono stimolare la creatività e la fantasia del lettore. Le storie che combinano elementi fantastici e surreali possono anche aiutare a sviluppare la capacità di pensare fuori dagli schemi e di trovare soluzioni creative ai problemi.

Aumenta la conoscenza del mondo
Molti autori di letteratura umoristica si concentrano sulla satira e sulla critica sociale, offrendo una prospettiva unica sulla vita moderna e sui suoi problemi. La lettura di libri umoristici può quindi aiutare i lettori a comprendere meglio le complessità della società e ad apprezzare gli aspetti più ridicoli e paradossali della vita.

Alcuni di questi benefici derivano dalla lettura in sé, come ho già avuto modo di scrivere nell’articolo Perché leggere i libri. Gli studi scientifici che confermano i benefici della lettura. Dall’articolo è anche possibile scaricare gli studi citati. In sintesi, la letteratura umoristica non è solo un modo per ridere, ma può anche migliorare lo stato di benessere, le relazioni sociali, la comprensione del mondo, la capacità di risolvere problemi e la creatività. Trovare la giusta lettura, lo stile più in sintonia con il nostro sense of humour o il giusto autore non è semplice, ma cercarlo può essere un processo divertente e gratificante in sé. Naturalmente si può iniziare con i 100 libri divertenti che ho selezionato.

5 Autori e 5 libri di letteratura umoristica da leggere

Lo scopo di questo articolo non è dare una panoramica esaustiva della letteratura umoristica – che per inciso non è nemmeno lo scopo di questo sito – ma offrire un primo approdo per chi intenda avventurarsi in un mare magnum solcato da proposte molto diverse tra loro. Viziati da parzialità, pregiudizi e gusti personali, i miei consigli di lettura annoverano opere come Le Metamorfosi di Apuleio, Manuale del boia di Charles Duff, Anime morte di Gogol’, Lamento di Portnoy di Philip Roth e Il tristo mietitore di Terry Pratchett. Sono opere che per taluni aspetti o per altri, meritano di entrare nell’alveo della letteratura (anche se di genere). Il mio inventario non contempla autori comici (o solo qualche eccezione, come ad esempio Woody Allen). Abbiamo dedicato ampio spazio agli autori di libri divertenti come Charles Duff. Ciò premesso, ecco alcuni autori, diversi per periodo storico, genere e stile, da cui si potrebbe muovere i primi passi nella letteratura umoristica.

Milan Kundera – L’immortalità

Kundera non è noto principalmente per la sua scrittura umoristica, ma il suo romanzo L’immortalità è un’eccezione. Il libro esplora la vita di un gruppo di personaggi che si intrecciano in modo strano e sorprendente, con un umorismo sottile e una profondità che solo Kundera può offrire.

David Sedaris – Me parlare bello un giorno

Sedaris è un autore americano di raccolte di saggi umoristici, famoso per il suo stile di scrittura acuto e ironico. Me parlare bello un giorno è una delle sue opere più famose, dove racconta le sue esperienze come studente di francese a Parigi e della sua famiglia in Carolina del Nord.

P.G. Wodehouse – La serie di Jeeves e Wooster

Wodehouse è noto per la sua serie di romanzi comici che ruotano intorno al personaggio di Jeeves, un maggiordomo geniale, e il suo datore di lavoro eccentrico, Wooster. Le storie di Wodehouse sono state descritte come un’esplosione di gioia, con personaggi stravaganti e situazioni comiche che non smettono mai di divertire.

Douglas Adams – Guida galattica per autostoppisti

Adams ha creato per il genere della fantascienza un universo divertente e bizzarro con la sua serie di Guida galattica per autostoppisti, che ha ispirato generazioni di lettori. Le sue storie offrono un’esperienza di lettura unica che è sia esilarante che profonda, e i suoi personaggi sono diventati icone della cultura popolare.

Terry Pratchett – la serie del Mondo Disco

La serie fantasy del Mondo Disco di Pratchett è un capolavoro dell’umorismo e della fantasia, che esplora temi profondi come la religione, la politica e la morte in un modo divertente e stimolante. I suoi personaggi eccentrici e il suo mondo surreale catturano l’immaginazione del lettore, mentre la sua scrittura brillante lo rende uno dei grandi autori di letteratura umoristica di tutti i tempi.

Terry Pratchett: un azzardato parallelismo con Aristofane

Se Douglas Adams è noto per la sua satira pungente e la sua capacità di creare comicità attraverso l’assurdo e il paradossale, Terry Pratchett ha uno stile più sottile e raffinato, utilizza l’umorismo come strumento per indagare la natura umana e le sue contraddizioni e, con i dovuti distinguo, Pratchett potrebbe persino essere accostato ad Aristofane.

Il suo personaggio Morfeo del romanzo L’ultimo continente ha una vaga somiglianza con il Dioniso della commedia aristofanea Le Rane. Entrambi i personaggi sono legati al mondo del teatro e, in particolare, alla rappresentazione delle tragedie. Dioniso è il dio del teatro nella mitologia greca e, nella commedia, decide di scendere negli Inferi per riportare indietro il grande drammaturgo Euripide. Morfeo, invece, è il direttore di un teatro molto particolare che è in grado di rappresentare in modo realistico le scene drammatiche e di farle diventare realtà.

Un altro possibile parallelismo potrebbe essere tra il personaggio di Aristofane, Strepsiade, e quello di Terry Pratchett, Lord Vetinari. Entrambi i personaggi hanno un grande potere, ma lo usano in modo molto astuto e manipolatorio. Strepsiade è il padre di Pheidippide nella commedia Le nuvole e cerca di persuadere suo figlio a frequentare la scuola di filosofia per imparare a difendersi dalle accuse di debiti. Lord Vetinari, invece, è il tiranno di Ankh-Morpork nella serie del Mondo Disco e governa la città con una mano ferrea, ma allo stesso tempo con astuzia e intelligenza.

Infine, un’ultima possibile somiglianza potrebbe essere tra il personaggio di Aristofane, Trigeo, e quello di Terry Pratchett, Nanny Ogg. Entrambi i personaggi sono anziani, ma ancora pieni di energia e di un umorismo sottile. Trigeo è uno dei personaggi principali nella commedia Gli uccelli e aiuta gli altri personaggi a costruire una città nel cielo. Nanny Ogg, invece, è una strega nel Mondo Disco e fa parte di un trio di streghe che hanno un grande potere sulla campagna di Lancre. Entrambi i personaggi si distinguono per la loro saggezza, il loro umorismo e la loro capacità di gestire situazioni difficili.

Come trovare la letteratura umoristica giusta per te

Proditoriamente affiderei l’inizio di questo paragrafo al mio libro Un maledetto lavoro

La letteratura umoristica annovera anche opere fantasy. Un Maledetto lavoro di Manuel Righele è Ispirato a Terry Pratchett.
La letteratura umoristica forse non sentiva la necessità di un altro comic fantasy ispirato a Terry Pratchett, eppure non ho saputo resistere. Questo è il mio modesto contributo

La risposta meno maliziosa è invece questa.

La ricerca della letteratura umoristica ideale può risultare un compito arduo, data la vasta gamma di opzioni disponibili. Tuttavia, esistono alcune strategie utili per individuare i libri comici e i romanzi umoristici più adatti ai propri gusti e preferenze.

Chiedere consigli ad amici e familiari
La raccomandazione di amici e familiari può essere preziosa per individuare un primo nucleo di libri divertenti e gli autori di umorismo preferiti da altre persone. Questa strategia può rivelarsi particolarmente utile se si condivide lo stesso senso dell’umorismo con la persona che fornisce il consiglio e se, tra i nostri amici, c’è qualche appassionato o esperto di letteratura. Naturalmente non è detto che i loro suggerimenti debbano piacersi, ma è un punto di partenza.

Esplorare le sezioni di letteratura umoristica in libreria
Le librerie online offrono una vasta selezione di romanzi umoristici. Purtroppo vengono mescolati ai libri comici e può capitare che alcune opere umoristiche (si veda il già citato Pirandello) finiscano in altre categorie se appartengono alla letteratura classica o contemporanea. Meglio esplorare le sezioni di letteratura umoristica delle librerie fisiche e farsi consigliare dal libraio. Nondimeno, online esistono alcuni forum e gruppi di lettura dedicati alla letteratura umoristica, che possono fornire ulteriori consigli e suggerimenti per scoprire le opere comiche più divertenti.

Guardare agli “autori simili” nelle librerie online
Le classifiche dei libri più venduti non sono in genere d’aiuto per scovare gli esemplari di letteratura umoristica più apprezzati. Consultare i siti web dei grandi distributori di libri online, come Amazon, Feltrinelli/IBS o Mondadori, può però risultare utile quando si conoscono alcuni autori e si cerchino suggerimenti di “autori simili”. Oltre a trovare suggerimenti preziosi, se le proposte trovate sono popolari, si potranno consultare anche un discreto numero di recensioni. Le recensioni vanno sempre prese cum grano salis, ma lette attentamente offrono delle indicazioni.

Conclusioni

Indipendentemente dal metodo scelto, esistono numerose opzioni per trovare la letteratura umoristica giusta. La comicità nella letteratura può assumere molte forme diverse, dalla satira alla parodia letteraria, all’umorismo nero all’ironia. La scoperta di nuovi autori di umorismo e libri comici può rivelarsi una vera e propria sorpresa, offrendo una ventata di freschezza e divertimento alle proprie letture quotidiane.

In conclusione, la letteratura umoristica rappresenta un’importante risorsa per apprendere divertendosi. Grazie all’umorismo, infatti, è possibile affrontare anche i temi più complessi e seriosi in modo leggero e coinvolgente. Se sei alla ricerca di nuovi libri da leggere, il consiglio è quello di provare con la letteratura umoristica e di esplorare diverse fonti, come le liste dei libri più venduti, i consigli di amici e familiari e le sezioni di letteratura umoristica in libreria o online.

In particolare, se sei un appassionato di libri fantasy per adulti, il mio invito è quello di iniziare da Terry Pratchett, ma non posso esimermi dal suggerirti anche di dare un’occhiata al mio Un maledetto lavoro. Se invece sei alla ricerca di libri da leggere di umorismo e satira del momento, ti consigliamo di visitare la nostra pagina dedicata ai migliori libri di umorismo e satira contemporanea. Infine, se sei curioso di scoprire i libri divertenti e gli scrittori umoristici dell’antichità, ti invitiamo a consultare la nostra lista di libri divertenti e scrittori umoristici dell’antichità.

Mason & Dixon di Thomas Pynchon

Libri divertenti: Thomas Pynchon, Mason & Dixon. Tra i libri da leggere assolutamente

Mason & Dixon | Thomas Pynchon | BUR Rizzoli

Vi sono libri che racchiudono mondi, universi narrativi di una ricchezza impressiva: notizie, eventi storici, amenità, viaggi, elementi peculiari di culture lontane e passate. Così è questo romanzo di Thomas Pynchon, autore istrionico e colto, versatile inventore, ventriloquo che parla innumerevoli linguaggi, in una pluralità di culture.

Per un lettore che non si tiri in dietro, entrare in questo romanzo è come salire sul Pequod di Achab o partire con Umberto Eco verso L’Isola del Giorno Prima o peregrinare con Baltasar e Blimunda, i personaggi che José Saramago ci ha donato con Il Memoriale del Convento.

In questo libro c’è un’intelligenza gentile, piena di ironia e amore per la penetrazione dell’esistenza, che fa scivolare sul fiume narrativo con la mascella pencolante di stupore e curiosità che, per quanto si continui a leggere, rimane inestinguibile. E poi ci sono i viaggi in un epoca – la fine del XVIII secolo – dove astronomia, topografia, tecnologia e scienza sono dominio a metà strada tra la follia visionaria, l’invenzione strampalata e il pionierismo.

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«Dissolution, Noise, and Fear. Below-decks, reduced to nerves, given into the emprise of Forces invisible yet possessing great Wight and Speed, which contend in some Phantom realm they have had the bad luck to blunder into, the Astronomers abide, willing themselves blank yet active. Casualties begin to appear in the Sick Bay, the wound inconceivable, from Oak Slinters and Chain and Shrapnel, and as Blood creeps like Evening to Dominion over all Surfaces, so grows the Ease of giving in to Panic Fear. It takes an effort to act phiosophickal, or even to find ways to be useful (…)».

Thomas Pynchon, Mason & Dixon

Mason & Dixon: libro-universo

Un Maledetto Lavoro di Manuel Righele. Il primo fantasy umoristico della saga di Quelpa

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  • Mattatoio N.5 (o La crociata dei bambini) di Kurt Vonnegut Jr.

    Kurt Vonnegut ha una sadica inclinazione per l’assurdità e il suo lato grottesco. I suoi periodi sono costruiti per portare all’inversione del comico. La sua pazienza è arte nella semina di elementi, che riprende quando il lettore non se lo aspetta, creando smarrimento, stupore e nuove visioni.⁠

  • Il tristo mietitore di Terry Pratchett

    Dire che Terry Pratchett fa morire dalle risate è tanto scontato quanto inevitabile. Il Mondo Disco sembra riservato a un’enclave di masochisti che ama ridere di sé, un luogo magico dove si consuma il vituperato crimine contro ogni istituzione moderna e le culture di massa che si sforzano di tenere in piedi, in nome di…

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    Umorismo Libri Fantasy: le Recensioni | La ferrovia sotterranea è un meraviglioso romanzo di Colson Whitehead che prende come materia narrativa la rete di itinerari segreti, persone e strutture clandestine che, nel XIX secolo, nascondeva gli schiavi fuggitivi e li aiutava a raggiungere gli Stati del Nord.

Infinite Jest di David Foster Wallace

Libri divertenti: David Foster Wallace, Infinite Jest. Capolavoro, tra i romanzi da leggere assolutamente

Infinite Jest | David Foster Wallace | Einaudi

Infinite Jest rimane un abbagliante raggio di luce e un tentacolare saggio filosofico su quanto i modelli culturali possano essere una collettiva esperienza lisergica.

«Alas, poor Yorick! I knew him, Horatio: a fellow of infinite jest».

William Shakespepare, Amleto

In questo libro David Foster Wallace sembra sublimare la sua esperienza: una specie di catabasi in una società ipertimica che lo ha spinto dalla necessità di emergere all’emergenza di esistere (un termine latino, «existere», che significa anche uscire fuori, distinguersi da).

Wallace scrive con un linguaggio elaborato, lessicalmente ricco; offre punti di vista platealmente originali, di un’intelligenza seducente, di un’indomita alterità. Un libro di spettri (lo spettro del padre di Hal Incandenza, ma il titolo richiama anche una frase che Amleto dice a Orazio su Yorick, il buffone: «Alas, poor Yorick! I knew him, Horatio: a fellow of infinite jest»). La storia è un viaggio nella liturgia onanistica di una civiltà, quella nordamericana, che nel testo diventa appunto la federazione O.N.A.N..

La trama ruota intorno a personaggi indimenticabili e a un misterioso film chiamato «l’Intrattenimento» che porta prima all’assuefazione e poi alla morte.

Il confronto tra l’inadatto Mario e il coach Schtitt di cultura Europea – nietzcheana, ma universalistica – diventa così prezioso. Dice Schtitt: «È tragico e triste e caotico e delizioso. E tutta la vita è così, come cittadini dello Stato umano: i limiti che ci animano sono dentro di noi, devono essere uccisi e compianti, all’infinito».

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«Ma vado oltre la meccanica. Non sono una macchina. Sento e credo. Ho opinioni. Alcune sono interessanti. Se me lo lasciaste fare, potrei parlare senza smettere mai. Parliamo pure, di qualunque cosa. Credo che l’influenza di Kierkegaard su Camus venga sottovalutata. Credo che Dennis Gabor potrebbe benissimo essere stato l’Anticristo. Credo che Hobbes non sia altro che Rousseau in uno specchio oscuro. Credo, con Hegel, che la trascendenza sia assorbimento. Potrei mettervi sotto il tavolo, signori», dico. «Non sono solo un creātus, non sono stato prodotto, allenato, generato per una sola funzione».

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Le correzioni | Jonathan Franzen | Einaudi

Silvia Preschi traduce uno degli incipit migliori di sempre:

«Un fronte freddo autunnale arrivava rabbioso dalla prateria. Qualcosa di orribile stava per accadere, lo si sentiva nell’aria. Il sole era basso nel cielo, una stella minore, un astro morente. Raffiche su raffiche di entropia. Alberi irrequieti, temperature in diminuzione, l’intera religione settentrionale delle cose era giunta al termine».

Signore e signori, ecco a voi Jonathan Franzen.

Con «Le correzioni» ha vinto il National Book Award e il James Tait Black Memorial Prize. In una più sobria rivolta – lontana dal “realismo isterico” e dal riciclo del postmodernismo – ci regala una storia intensa, non moralista, più vicina alle imperdonabili debolezze umane, in una società inconsapevole e frenetica, un’esplosione di cosciente ispirazione.

La gestione encomiabile di scene in contesti reali, con dialoghi rizomatici, sprigiona il commovente piacere per le piccole ossessioni. L’equilibrio lessicale si pone in un’area di confine, che precede la letterarietà del testo, con pochi lemmi precisi a impreziosire la prosa. La scelta dei momenti descritti è ferocemente tenera, le descrizioni hanno la giusta misura di dettagli e poche, perfette metafore.

La famiglia Lambert si riunisce per Natale e da qui inizia la filogenesi. Ogni personaggio è, a suo modo, poco meno di un eroe, poco più di una persona. L’«ansia di correzione» è il leitmotiv della famiglia poiché Enid (la madre) è da sempre un’instancabile manipolatrice, nel tentativo di piegare l’universo alla sua mercé.

Il figlio Chip, è uno scrittore, tra “crème fraiche” all’acetosella e una montagna di seni, docente espulso per comportamento licenzioso. Denise, la sorella, chef di successo, deve redimersi da un divorzio conseguenza della sua omosessualità. Gary è un uomo d’affari nevrotico.

L’intelligenza di Franzen è vertiginosa e lucida e, come accade in questi casi, la realtà che si specchia in essa, si può ammirare in tutta la sua deformità.

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«Sto dicendo che l’intera struttura culturale è allo sbando, – disse Chip. – Sto dicendo che la burocrazia si è arrogata il diritto di definire certi stati mentali come «malati». Lo scarso desiderio di spendere denaro diventa il sintomo di una malattia che richiede cure costose».

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Gli inquilini di Bernard Malamud

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Gli inquilini | Bernard Malamud | Minimumfax

Malamud inizia dalla fine: dalla fine di un libro che lo scrittore Harry Lesser è incapace di finire, come se fosse «una forma di ripulsa escatologica».

Inizia con una scrittura priva di prospettiva, è immaginazione di immaginazione, come una creazione ricorsiva di Escher, due mani che vicendevolmente si vergano.

La voce narrante è mobile, una commistione tra quella del personaggio scrittore (Lesser) e quella dello scrittore Malamud; il tempo verbale è il presente dell’indicativo, che mescola pensieri indiretti di Lesser, osservazioni di Malamud, descrizioni, dialoghi tra i due, dialoghi con se stessi. Poi, a riga 35, il narratore assume una forma onnisciente, il tempo diventa un passato remoto e si inizia di nuovo, anche se Malamud continua a sbirciare dal presente.

«Gli inquilini» è un metatesto edificato sui contrasti, sulle distorsioni e i campi di forza che convogliano, nella letteratura, verità e società. La storia è semplice: lo scrittore Lesser è l’ultimo inquilino rimasto in un palazzo che il proprietario, il signor Levenspiel, vuole demolire e riedificare. L’arrivo di un inquilino abusivo, Willie, un altro scrittore, scatena delle tensioni, la prima di tipo raziale (Ebreo Lesser, Afroamericano Willie), la seconda di tipo generazionale (Lesser è il passato, Willie è il futuro). La seconda ne genera una terza quando entra in scena Irene. Dopodiché c’è un colpo di scena.

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«Ci lavoro da quasi un anno e ancora non funziona. C’è qualcosa di essenziale che manca e ci vuol tempo per trovarlo. Ma mi ci sto avvicinando – me lo sento nelle vene. Sto avanzando dentro un mistero verso la sua rivelazione. Voglio dire che qualunque sia la cosa che mi sta preoccupando è sull’orlo della coscienza».

Un impasto da masticare per gli appassionati di Teoria della letteratura, una lettura meno digeribile per chi cerca una storia newyorkese. Come sostiene Aleksandar Hemon nella prefazione, il romanzo ha una profonda struttura dialogica, ed è un dialogo inconciliabile «(…) in definitiva violento tra (…) l’esistenza e la non-esistenza, tra Malamud e Malamud».

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Chiedi alla polvere | John Fante | Einaudi

«Chiedi alla polvere» di John Fante è un romanzo rimasto pressoché nell’oblio fino al 1980, quando Bukowski e Robert Towne lo riportarono alla ribalta.

Tutto accade in una tensione rapida, in un reticolo di emozioni e pensieri che travolgono il lettore e lo gettano nella mischia.

La scrittura è come una scalfittura sulle pareti dell’intimità, pronta a sconfessare se stessa per il solo gusto di farlo; ha il tono dell’umiltà anche quando è esuberante, quando sceglie di dare rilievo agli invisibili, ai loro drammi, amandoli violentemente, senza rigurgiti moralistici o vanità intellettuali.

Che cos’è dunque «Chiedi alla polvere»?

  • È la storia tragicomica di un aspirante scrittore (Arturo Bandini), che vive in modo scriteriato, narciso, in cerca di idee, a Los Angeles.
  • È una relazione di reciproco sadismo tra lo scrittore e una giovane cameriera messicana (Camilla Lopez).
  • È la paura del femminino nella cattolicissima colpa del desiderio, che adultera il rapporto tra sessualità ed emotività.
  • È il rapporto sentimentale con un Dio da monte dei pegni, lascito della madre.
  • È l’amore per tutti gli esseri senzienti (anche per Pedro il topo).
  • È il rapporto tra godimento del creato e la fatica del creare.
  • È il dialogo interiore di Arturo Bandini che parla di sé in terza persona, personaggio della sua vita, indocile e teneramente illuso.
  • Sono le esperienze e i sogni ad occhi aperti, che si contaminano e immancabilmente divergono.
  • È la compagnia e il confronto impietoso con le tracce biografiche dei grandi autori come Joyce o Faulkner.
  • Sono le lettere all’editore Hackmuth (quello che nella vita reale fu H. L. Menken) e l’implicito riferimento al limbo del dipendere dal giudizio altrui.
  • Sono le arance, l’unico sostentamento che gli riempie lo stomaco svuotandogli il cuore, e la scrittura che si fa ossessione e prigione.
  • È la sabbia del deserto del Mojave.
  • È la testimonianza della polvere, la polvere del retaggio, la polvere del viaggio, quello dei vecchi pensionati trasferitisi a Los Angeles per morirci, perché «pulvis es et in pulverem reverteris».

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COINVOLGIMENTO

«A quelli che sono rimasti a casa potrete sempre mentire, tanto non amano la verità, non vogliono conoscerla, preferiscono credere che, prima o poi, anch’essi vi raggiungeranno in paradiso».

Nell’introduzione Baricco decostruisce su tre piani il racconto di Fante, l’unità del personaggio si muove su tre linee, secondo lui: l’uomo cattolico, l’innamorato, e lo scrittore e le

tre storie hanno esiti diversi. Non c’è modo più rapido di questo, per uscire dal senso del testo, ma lasciarsi sedurre dalle interpretazioni fa parte del piacere della letteratura.

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Mattatoio N.5 (o La crociata dei bambini) di Kurt Vonnegut Jr.

Umorismo libri fantasy: Kurt Vonnegut, Mattatoio N.5

Mattatoio N.5 o La crociata dei bambini | Kurt Vonnegut Jr. | Feltrinelli


Kurt Vonnegut ha una sadica inclinazione per l’assurdità e il suo lato grottesco. I suoi periodi sono costruiti per portare all’inversione del comico. La sua pazienza è arte nella semina di elementi, che riprende quando il lettore non se lo aspetta, creando smarrimento, stupore e nuove visioni.⁠

Il viaggio per il massacro di Dresda inizia così da Ilium, regno dell’optometria, che epicamente ricorda Ilio (Troia) – se l’accento cadesse sulla seconda “i” Ilìum, saremmo in un ventre, forse in quello del noto cavallo, come a dire: questa scrittura porta alla guerra e s’insinua viscerale portando al nostro interno la rivolta.⁠

Dinanzi alla guerra, Vonnegut – che a Dresda fu prigioniero – rinuncia al racconto e reclama la vita con una scrittura sovversiva e il suo «così è la vita», che si ripete 106 volte al termine di ogni aneddoto sulla morte è un amen, un «così sia» che unisce morti e vivi in un eterno presente.⁠

Così è Billy Pilgrim, il protagonista: un pellegrino (nomen omen) non un crociato che partecipa alla guerra senza prendervi parte e viaggia nel tempo. Gliel’hanno insegnato gli alieni di Tralfamador. Il prima e il dopo sono un’illusione, «(…) quando una persona muore, muore solo in apparenza. Nel passato è ancora viva» e poiché tutti i momenti sono permanenti, non muore mai.⁠

Valutazione

TRAMA

PERSONAGGI

DALOGHI

TEMA MORALE

LINGUA E STILE

FACILITÀ DI LETTURA

COINVOLGIMENTO

«II cannone mandò un rumore straordinario, come la cerniera lampo dei calzoni di Dio onnipotente».

Un libro zibaldone dove confluiscono reminiscenze di registri d’organo, esserini verdi, strumenti di tortura, altri libri, pallottole dumdum, crociate di bambini, catastrofi, tormenti. Si parte per la vita come per la guerra: ingenui, bambini. Ed è un inganno, un mattatoio.⁠

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Il tristo mietitore di Terry Pratchett

Umorismo libri fantasy: Terry Pratchett, Il tristo mietitore

Il tristo mietitore | Terry Pratchett | Salani Editore


Dire che Terry Pratchett fa morire dalle risate è tanto scontato quanto inevitabile. Il Mondo Disco sembra riservato a un’enclave di masochisti che ama ridere di sé, un luogo magico dove si consuma il vituperato crimine contro ogni istituzione moderna e le culture di massa che si sforzano di tenere in piedi, in nome di una coesione sociale, abitudini e rituali di comportamento.⁠

Insieme a Luigi Meneghello, Mark Twain e Mordecai Richler, Terry Pratchett è un autore dall’intelligenza eccezionale con uno sense of humor ancor più straordinario. Se Douglas Adams ha fatto sorridere con la sua Guida Intergalattica per autostoppisti e Roy Lewis ci è andato vicino con Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Pratchett, con un’inesauribile capacità di sovvertire il quotidiano in ogni aspetto, traspone nei personaggi del Mondo Disco, mettendole a nudo, le ragionevoli assurdità del nostro stile di vita, del senso comune, dato per scontato. Per alcuni aspetti ricorda il sociologo Harold Garfinkel, per lo stile di scrittura è, a mio avviso, tra i più abili sceneggiatori di sempre. ⁠

Valutazione

TRAMA

PERSONAGGI

DALOGHI

TEMA MORALE

LINGUA E STILE

FACILITÀ DI LETTURA

COINVOLGIMENTO

«La luce crede di viaggiare più veloce di ogni altra cosa, ma si sbaglia. Per quanto veloce viaggi, la luce scopre che l’oscurità arriva sempre prima, ed è lì che l’aspetta».

Umorismo, libri fantasy, intreccio e regia da thriller cinematografico tutto questo è Terry Pratchett. Tra i suoi libri ho scelto Reaper Man («Il Tristo Mietitore») per ragioni affettive… MORTE, si prende una pausa per capire cosa significhi vivere come un essere umano… “recitavo” questo libro a mio figlio, prima di andare a dormire e non c’è personaggio a cui si sia affezionato di più. Quanta gioia ci dà ancora.

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